Plant Revolution-le piante hanno già inventato il nostro futuro

copertina

di Stefano Mancuso

Milano, Giunti, 2017

Un bel libro, che aiuta a ragionare in modo riflessivo sul nostro mondo umano, cioè animale. In primo luogo questo porta ad allontanarci un poco mentalmente da un modo di ragionare “animalocentrico” e a guardare con attenzione tutto il mondo del vivente nelle sue diversità e differenziazioni con un approccio bioispirato. L’ultimo antenato comune di piante e animali risale a 600 milioni di anni, quando, emergendo dalle acque, la vita conquistò la terra. Piante e animali allora si separarono. Ma a tutt’oggi almeno 80% del peso di ciò che è vivo sulla terra è composto da vegetali.

Descrizione

Strade diverse, dicevamo: gli animali si muovono, le piante sono ferme; gli uni se divisi periscono, le altre si moltiplicano; alcuni rispondono alle situazioni avverse o di cambiamento con un modello comportamentale unico, il movimento, o potremmo dire la fuga, cioè evitando invece che risolvere il problema stesso; altre invece scelgono forme di adattamento variegate e multiple. E si potrebbe continuare. Ma soprattutto gli animali hanno un comando centrale, il cervello, e delegano compiti a organi periferici; le piante non hanno cervello ma funzioni diffuse, modulari e cooperanti, per colonie. I primi proiettano sul proprio modo di organizzare se stessi e su ciò che loro concerne la struttura gerarchica che li caratterizza che infatti si ritrova nei sistemi amministrativi, economici e sociali fortemente accentrati e di conseguenza ingessati e anelastici. Le seconde propendono verso forme di intelligenza collettiva.

“Un numero crescente di studi sul comportamento di gruppi, condotti su organismi vivi che variano da batteri a esseri umani (ovviamente includendo piante) sembrano convergere verso una conclusione che mi sembra molto importante: esistono principi generali che governano l’organizzazione di gruppi in modo da rendere possibile il sorgere di una intelligenza collettiva superiore a quella degli individui che compongono il gruppo stesso. Se sentirete ancora il banale cliché secondo il quale la legge del più forte si applica alla natura, sappiate che è un assurdo: in natura, prendere decisioni condivise è la garanzia migliore pe risolvere correttamente problemi complessi” (p. 110).  Un elogio alla sinergia che può stimolale a spezzare l’individualismo e l’autoreferenzialità (che tra l’altro in questi mesi di pandemia ritengo che ci abbiano fortemente insidiati).

 Un comportamento in cui le piante risultano assai abili e che diventa anche un ausilio a rallentare l’inesorabile destino dell’entropia. “Essere capaci di mantenere la propria organizzazione interna di fronte all’impulso naturale al degrado e al disordine è una delle caratteristiche che qualsiasi organismo deve avere, indipendentemente dal suo livello di complessità. Questo si manifesta nella abilità dimostrata nell’essere selettivo e nel fare le scelte giuste. … Un organismo è un sistema aperto, nel quale l’informazione fluisce verso l’ambiente e viceversa. In sintesi, ogni essere scambia con il mondo che lo circonda gli elementi che gli permettono di sopravvivere. Questa è la ragione per cui la comunicazione è una caratteristica essenziale della vita. Senza di essa, anche gli organismi più semplici non avrebbero la possibilità di mantenere l’equilibrio delicato che rappresenta la vita stessa” (p.41). 

Il testo, non facile da riassumere, perché piuttosto compatto nell’impianto complessivo e intercalato da storie di piante e di ricerca scientifica che vanno lette nella loro narrazione distesa, apre una finestra da cui guardare ciò che ci circonda con attenzione e curiosità, imparando a vedere aspetti che ci rimangono abitualmente nascosti.   “Tendiamo a reprimere un presupposto indiscutibile: noi uomini siamo totalmente dipendenti da esse (piante). Il cibo e l’ossigeno che consumiamo sono prodotti dal mondo delle piante” (p. 144): quindi meglio saperne qualche cosa di più.

Autore

Scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV). Membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior, ha insegnato in università giapponesi, svedesi e francesi ed è accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili.

Dettagli

Casa editrice: GIUNTI

Data d’uscita: aprile 2017

Pagine: 262

Prezzo indicativo: 24€

ISBN: 9788809831360