I Limiti dello Sviluppo

I limiti dello sviluppodi Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers, William W. Behrens III

Milano, Mondadori, 1972

Ampia ricerca promossa dal Club di Roma, un sodalizio di imprenditori e studiosi, all’inizio degli anni ’70 ha documentato con dati quantitativi puntuali elaborati dal MIT (Massachussett Institute of Technologi di Cambridge (Usa) la divaricazione fra dispobinilità di risorse e utilizzo delle stesse.

 

Descrizione

Il Rapporto sui limiti dello sviluppo, commissionato al MIT dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972. Donella Meadows, Dennis Meadows e altri ne furono gli autori. Il rapporto, basato sulla simulazione al computer World3, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull’ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana, riprendendo alcune delle preoccupazioni e delle predizioni del Rev. Thomas Malthus.

Nel modello originale furono prese in considerazione 5 variabili, sotto l’ipotesi che queste stiano seguendo una crescita esponenziale. Le variabili erano: popolazione mondiale, industrializzazione, inquinamento, produzione alimentare e consumo di risorse. Gli autori del rapporto intendevano esplorare la possibilità di individuare uno schema di feedback (di retroazione) sostenibile tale da alterare le tendenze di crescita della cinque variabili.

In estrema sintesi, le conclusioni del rapporto furono:

  • Se l’attuale tasso di crescita della popolazione, dell’industrializzazione, dell’inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni. Il risultato più probabile sarà un’improvviso ed incontrollabile declino della popolazione e della capacità industriale.
  • È possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro. Lo stato di equilibrio globale dovrebbe essere progettato in modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano.

Nel 1992 è stata pubblicato un primo aggiornamento del Rapporto, col titolo Beyond the Limits (oltre i limiti), nel quale si sosteneva che erano già stati superati i limiti della “capacità di carico” del pianeta. Un secondo aggiornamento, dal titolo Limits to Growth: The 30-Year Update è stato pubblicato nel Giugno 2004 dalla Chelsea Green Publishing Company. In questa versione, Donella Meadows, Jorgen Randers e Dennis Meadows hanno aggiornato e integrato la versione originale, spostando l’accento dall’esaurimento delle risorse alla degradazione dell’ambiente.

Autor

Aurelio Peccei (1908-1984), torinese, manager della FIAT in America Latina e poi AD della Olivetti, conosciuto in tutto il mondo, tra i primi a porre il problema del ritmo incontrollato di crescita del pianeta. Per questo fondò, nel 1968, in piena Guerra Fredda il Club di Roma coinvolse scienziati di tutto il mondo, e soprattutto del MIT di Boston che avevano ideato strumenti matematici e calcoli computerizzati in grado di considerare numerose variabili. Il risultato fu un libro, I Limiti dello Sviluppo (1972), che è ancor oggi considerato la base di tutti i successivi testi ecologisti e ambientalisti. Criticato dai sostenitori dello sviluppo “illimitato”, i quali hanno anche scritto grossolane falsità che ancora oggi si possono leggere su numerosi siti internet e riviste internazionali, nel 2004 lo studio è stato aggiornato dagli stessi Autori e pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo "I Limiti dello Sviluppo: 30 Anni Dopo“. Il confronto con l’edizione del 1972, conferma le previsioni di quello che allora venne indicato come lo "scenario standard", cioè il progressivo esaurimento delle risorse del pianeta entro questo secolo. La lungimiranza  e la visione globale del futuro di Peccei (in un’epoca in cui internet era ancora di là da venire, e il termine globalizzazione era del tutto sconosciuto) stupiscono ancor oggi il lettore dell’Introduzione che Peccei scrisse per I Limiti dello Sviluppo.

Dettagli

Casa editrice: MONDADORI
Data d’uscita: 1972
Pagine: 160